Dal corso al lavoro come progettista industriale: intervista al docente Matteo Bacchi

 
 

La carriera di un tecnico del disegno industriale non è certo facile e immediata per tutti.

Ma è sicuramente una carriera che premia rapidamente l’impegno e la bravura.

Le potenzialità dei più talentuosi non sfugge all’occhio attento di chi fa parte del settore, sempre alla ricerca di figure rare e difficilmente reperibili nel mercato del lavoro. Nelle diverse edizioni del corso IFTS “Tecnico del disegno e progettazione industriale specializzato in smart manufacturing” Matteo Bacchi, docente e fondatore di Immagina Srl ha notato i partecipanti Andrea Visani e Abdoul Compaore.

Da allievi a collaboratori, da collaboratori a docenti, la loro crescita professionale è stata notevole. Chiediamo proprio al docente Matteo Bacchi, già intervistato in passato, come e perché l’impegno dei due partecipanti è stato ampiamente ripagato dal mondo del lavoro.

Andrea Visani e Abdoul Compaore sono ex allievi che sono stati inseriti nella struttura di Immagina: Visani in maniera stabile, Compaore come collaboratore, dal momento che lavora anche in un’altra azienda meccanica.

 
 

Chi meglio di una persona che ha già affrontato questo percorso per affiancare allievi alle prime armi nel disegno tecnico e CAD 3D?

 

È una delle considerazioni che abbiamo fatto: come i partecipanti al corso, Visani e Compaore hanno iniziato da zero e conoscono il punto di vista e le difficoltà dei principianti. Nonostante questo, hanno acquisito competenze importanti nel disegno meccanico. Al punto tale da non aver alcun dubbio nel considerarli perfetti per svolgere il ruolo di docente, dopo aver maturato importanti esperienze anche in ambito lavorativo.

 
 

Quanto conta in questo corso affiancare le ore di aula alle ore di esercitazione personale?

 

Conta tantissimo. Le oltre 600 ore di formazione frontale sono sufficienti per raggiungere un buon livello, ma la pratica fa la differenza. È quello che dico sempre fin dalle prime lezioni introduttive in cui faccio un po’ da mentore del corso. Lo ripeto anche prima dell’esame: occorre vedere il corso IFTS come un punto di partenza. È quello che hanno fatto Visani e Compaore, è quello che fanno la maggior parte degli allievi e il risultato, a livello lavorativo, si vede. 

 

Il corso IFTS è quindi per voi una fucina di tecnici del disegno industriale?

 

Assolutamente sì. Per la mia azienda, Immagina Srl, partecipare come partner del corso e offrire ore di docenza è una vera e propria scelta imprenditoriale. 

Il nostro problema è trovare collaboratori validi: l’azienda è in continua crescita dal 2010: prima eravamo in 3, adesso siamo in 20 e a volte capita di dover rinunciare a collaborazioni perché non abbiamo abbastanza personale. Il nostro apporto al corso? Oltre alla formazione consigliamo gli argomenti che riteniamo più validi per rispondere alle richieste delle aziende meccaniche. 

Cerchiamo di istituire un circolo virtuoso. Anche con gli istituti tecnici e l’università c’è un confronto molto costruttivo per gestire il traguardo professionale dei partecipanti. 

 
 

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