Somministrazione o vendita? Quando serve il corso SAB in Emilia-Romagna

 
 

Immaginate di aprire una piccola attività per far gustare la vostra piadina romagnola. In quali casi per aprire vi servirà ottenere l’abilitazione di somministrazione alimenti e bevande? In quali casi si tratterà invece di una più semplice vendita di alimenti? E in quali casi il titolare può essere esonerato dal seguire un corso SAB (ex REC)?

Proviamo a fare chiarezza in questo articolo. Insieme alla Dott.ssa Carla Cappi di Progetto Ambiente Sicuro di Confartigianato LAPAM, oltre che docente FORMart, faremo luce sui criteri in gioco, faremo alcuni esempi e risponderemo ai dubbi più frequenti che ci sono stati posti.

 

SOMMINISTRAZIONE VS VENDITA DI ALIMENTI E BEVANDE

 

La somministrazione di alimenti e bevande è la licenza che consente di aprire una attività di ristorazione come: 

  • ristoranti, pizzerie, trattorie, osterie con cucina
  • tavola calde, self-service, fast food
  • pub, caffetterie, bar, caffè, birrerie, gelaterie, negozi di dolciumi
 

La vendita di alimenti e bevande invece consiste nel commercio di prodotti, artigianali e non, sfusi o confezionati, il cui consumo è pensato per avvenire al di fuori del locale di vendita. In moltissimi casi il confine tra le due eventualità è molto sottile. Più di una piada riminese, per tornare al nostro esempio.

 

SERVIZIO AL TAVOLO: L’ELEMENTO CHE FA LA DIFFERENZA

 

Un fattore che consentirebbe di risolvere dubbi in merito alla necessità di ottenere o meno l’abilitazione di somministrazione alimenti e bevande consiste nell’esistenza del servizio.

Quando all’interno del locale sono presenti sedie e tavolini, quando i clienti vengono serviti al tavolo e quando utilizzano stoviglie, coltelli, forchette e bicchieri che appartengono al locale non c’è ombra di dubbio che si tratti di una somministrazione alimenti e bevande.

Ma come considerare invece i casi limite in cui è possibile appoggiarsi da qualche parte per consumare un cibo o una bevanda appena acquistata? In questi casi l’interpretazione diventa più complessa.
In questi casi se avviene il servizio al tavolo o se vengono fornite posate e bicchieri non a perdere l’attività viene considerata a tutti gli effetti somministrazione. 

Se invece non sono presenti aree e arredamento prettamente adibiti al consumo dei cibi, si tratta di semplice vendita. Ad esempio, quando sono presenti solo piani di appoggio e sedute non associate.

 

NEGOZIO DI VICINATO: I CRITERI

 

Oltre al servizio occorre considerare la dimensione e la posizione dell’attività, che potrebbe rientrare o meno tra le attività di negozio di vicinato.

Ciò avviene quando l’attività si svolge in locali:

  • fino a 150 metri quadri in un comune fino a 10.000 abitanti
  • fino a 250 metri quadri in un comune con più di 10.000 abitanti
 
 

PER CHIARIRE: ALCUNI ESEMPI

 

Secondo i criteri adottati, rientrerebbero ad esempio nell’obbligo della licenza di somministrazione alimenti e bevande:

  • pizzerie da asporto con tavoli e coperto
  • negozi di dolciumi
  • laboratori di pasta fresca che contengono una piccola sala e che offrono il coperto
 

Secondo questi criteri potrebbero essere riconosciuti come attività di vendita di cibo e bevande:

  • pizza al taglio e da asporto
  • gelateria artigianale priva di tavoli e sedie
  • chiosco di bibite e gelati in riva al mare
  • vendita di frutta e verdura
  • vendita di tisane e tè
  • vendita di cialde e capsule di caffè 
 

E I DISTRIBUTORI AUTOMATICI?

 

In Emilia-Romagna chi gestisce distributori automatici di alimenti e bevande deve essere in possesso dell’abilitazione per la somministrazione alimenti e bevande.

 

QUANDO OCCORRE SEGUIRE IL CORSO SAB?

 

Il corso per ottenere la licenza SAB (ex REC) non è obbligatorio per le persone che hanno svolto due anni lavorativi nell’arco di 5 anni come addetto alla vendita o all'amministrazione o alla preparazione degli alimenti, sia in proprio, sia come dipendente, sia come socio lavoratore.

Sono esonerati dalla frequenza e dal superamento dell’esame finale del corso anche tutti coloro che sono in possesso di certificati di qualifica professionale elencati qui tra cui:

  • operatore del punto vendita
  • tecnico della gestione del punto vendita
  • operatore agricolo
  • operatore della produzione pasti
  • operatore della produzione di pasticceria
  • operatore della ristorazione
  • operatore del servizio di distribuzione pasti e bevande
  • operatore agro-alimentare
  • operatore delle lavorazioni carni
  • operatore delle lavorazioni lattiero-casearie
  • operatore di panificio e pastificio 
  • progettista alimentare
  • tecnico nella qualità dei prodotti alimentari
 

La partecipazione al corso è comunque consigliata a tutti coloro che desiderano essere titolari della licenza senza ricorrere a un preposto. Il corso offre una preparazione completa sulla etichettatura e conservazione dei cibi e altri attestati di valore tra cui:

  • Attestato prevenzione incendi Livello 1
  • Attestato RSPP Datori di lavoro rischio basso 
  • Attestato HACCP da alimentaristi 
  • Attestato di formazione per produttori e somministratori di alimenti senza glutine
 

Il corso rispetta le normative vigenti in Emilia-Romagna:

  • DGR n.1597 del 25/10/2010 Disposizioni per la realizzazione del corso professionale per il commercio e la somministrazione di alimenti e bevande
  • ART. 71 D.LGS. 59/2010.
 
 

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